lunedì, febbraio 26, 2007
Lo DICO o non lo DICO?
Tra i Grandi Classici, come mi ha fatto notare King TB, non poteva mancare quest'Olympia di Edouard Manet.
Il quadro suscitò enorme scandalo alla sua presentazione per la sfacciataggine ostentata dalla donna nuda distesa sul letto.
La bella pollastrina, evidentemente reduce da peccaminosi amplessi, sembra quasi sfidare lo spettatore con un "Basta ipocrisia! Te lo dico apertamente: ho fatto sesso con un'altra donna!".
Contrapposta alla spavalderia un po' arrogante della libertina (che ostenta all'orecchio un'orchidea che hai tempi si pensava fosse afrodisiaca) la mesta rassegnazione della pia donna di colore, paludata in una rosea vestagliona, che sembra partecipare alla scena controvoglia e pur disapprovando la situazione è costretta a far buon viso a cattiva sorte.
Infine, un particolare curioso sulla destra: il gatto nero mastellato, oltremodo sospettoso, scruta diffidente la scena pronto a saltar giù con un balzo e a scappar via.
Edouard Manet (1832 - 1883) , abbandonò ben presto la carriera marinara per dedicarsi alla pittura. In breve tempo suscitò grande scandalo per le sue opere spesso definite oscene e per la sua tecnica "impressionista" che eliminava il "chiaroscuro".
Affetto da una grave malattia morì dopo aver finalmente raccolto i primi consensi per la sua produzione pittorica.
domenica, febbraio 25, 2007
sabato, febbraio 24, 2007
venerdì, febbraio 23, 2007
giovedì, febbraio 22, 2007
mercoledì, febbraio 21, 2007
lunedì, febbraio 19, 2007
venerdì, febbraio 16, 2007
Una nuova tela per la serie "I Grandi Classici riproposti da Matra": si tratta del celeberrimo ritratto equestre del Luogotenente Generale d' Alème meglio conosciuto con il titolo "Avanti Prodi!".
In questa mirabile opera di Géricault risalente alla XII° guerra afghana, l'aristocratico d'Alème, impennando il cavallo, urla "Avanti Prodi!"... ma gettando lo sguardo all'indietro verso le sue truppe scopre che tutta l'ala sinistra del suo schieramento si è data improvvidamente alla fuga.
Il pennello di Géricault rende perfettamente la stizza del condottiero costretto ad appoggiarsi ancora una volta alla ala destra del suo amico-rivale de Berluscons.
Jean-Louis-Théodore Géricault (1791-1824) è stato un esponente di punta del Romanticismo Francese.
Il pennello di Géricault si specializzò in scene epiche e spesso riprodusse sulla tela la sua grande passione per i cavalli.
La sua opera più celebre resta comunque la "Zattera della Medusa" che mi propongo di presentare qui a breve...
mercoledì, febbraio 14, 2007
martedì, febbraio 13, 2007
Le "Melandrine" di Edgar Degas
La serie "I Grandi Classici riproposti da Matra" prosegue con le celeberrime "Melandrine" di Edgar Degas.
La prima tela denominata "Chez Briator" è caratterizzata da un'esplosione di colori pastello con cui il pittore esprime in pieno la gioia prorompente della Melandrina il cui volto godereccio è appena velato dalla stanchezza per le scatenate danze appena terminate. Il tripudio di colori dello sfondo ben rappresenta gli eccessi e le pacchianate tipiche delle feste "chez Briator" (un "nouveau riche" al tempo piuttosto chiaccherato).
Nella seconda tela, molto più introspettiva e "matura", denominata "Verità o Bugia?" il pittore scava nella profondità dell'animo della Melandrina che appare trascolarata e diafana, macerata com'è dal dubbio atroce:
Mentire vergognosamente per negare i bagordi chez Briator?
Oppure ammettere la passionalità, la carnalità, ma soprattutto la volgarità di una scelta poco apprezzata in casa sua?
La Melandrina è titubante e s'interroga inquieta sulle possibili conseguenze di un'abbietta menzogna pubblica.
Edgar Degas (Parigi, 1834 – 1917) fu una delle figure centrali e più feconde dell'Impressionismo. Figlio di un ricco banchiere (il vero cognome era de Gas) partecipò al movimento mantenendo però una distinzione sociale ma anche artistica rispetto agli altri impressionisti. La sua "diversità" consistette principalmente nella scelta dei soggetti (prevalentemente "interni") e del taglio "fotografico" e modernissimo delle sue opere.
L'agiatezza con il tempo venne meno e con essa anche la vista che lo costrinse a ricorrere dapprima ai pastelli e alle gouaches e poi a limitarsi alla scultura.
Morì povero e praticamente cieco a 83 anni lasciando però un segno indelebile nel panorama artistico del secolo XIX°
La prima tela denominata "Chez Briator" è caratterizzata da un'esplosione di colori pastello con cui il pittore esprime in pieno la gioia prorompente della Melandrina il cui volto godereccio è appena velato dalla stanchezza per le scatenate danze appena terminate. Il tripudio di colori dello sfondo ben rappresenta gli eccessi e le pacchianate tipiche delle feste "chez Briator" (un "nouveau riche" al tempo piuttosto chiaccherato).
Nella seconda tela, molto più introspettiva e "matura", denominata "Verità o Bugia?" il pittore scava nella profondità dell'animo della Melandrina che appare trascolarata e diafana, macerata com'è dal dubbio atroce:
Mentire vergognosamente per negare i bagordi chez Briator?
Oppure ammettere la passionalità, la carnalità, ma soprattutto la volgarità di una scelta poco apprezzata in casa sua?
La Melandrina è titubante e s'interroga inquieta sulle possibili conseguenze di un'abbietta menzogna pubblica.
Edgar Degas (Parigi, 1834 – 1917) fu una delle figure centrali e più feconde dell'Impressionismo. Figlio di un ricco banchiere (il vero cognome era de Gas) partecipò al movimento mantenendo però una distinzione sociale ma anche artistica rispetto agli altri impressionisti. La sua "diversità" consistette principalmente nella scelta dei soggetti (prevalentemente "interni") e del taglio "fotografico" e modernissimo delle sue opere.
L'agiatezza con il tempo venne meno e con essa anche la vista che lo costrinse a ricorrere dapprima ai pastelli e alle gouaches e poi a limitarsi alla scultura.
Morì povero e praticamente cieco a 83 anni lasciando però un segno indelebile nel panorama artistico del secolo XIX°
lunedì, febbraio 12, 2007
Il rospo ingoiato di Jacques Louis David
Per la serie "I Grandi Classici riproposti da Matra" ecco il celeberrimo quadro intitolato "L'alba della Repubblica" (ma più comunemente noto come "Il rospo ingoiato" ).
Le neoclassiche pennellate di David ritraggono l'imperatore B. dopo la lettura, sulla prima pagina di un giornale rivoluzionario, di un "pamphlet", relativo a certe non edificanti vicende personali, scritto dall'adorata moglie Veronica.
L'imperatore appare provato ma teso a superare il brutto momento e a trasformarlo nell'occasione di un rilancio.
Jacques Louis David (Parigi 1748 - Bruxelles 1825).
Fu tra gli ispiratori del gusto neoclassico e nel 1789 si pose a capo degli "artisti patrioti".
Amico di Robespierre fu poi deputato alla Convenzione.
Dopo il Termidoro fu imprigionato ma fu riabilitato da Napoleone e divenne primo pittore dell'imperatore.
Morì in esilio.
venerdì, febbraio 09, 2007
Astronauti innamorati
martedì, febbraio 06, 2007
giovedì, febbraio 01, 2007
Iscriviti a:
Post (Atom)