Ecco le dichiarazioni di alcuni famosi stilisti, dopo la morte della modella anoressica Carolina Reston:
Giorgio Armani: "Per le mie sfilate non ho mai voluto ragazze troppo magre, preferisco modelle che sappiano portare bene i miei abiti".
Dolce & Gabbana: "Noi siamo contro gli scheletrini in passerella".
Gianfranco Ferrè: "Non ho mai ritenuto affascinante l’immagine di una donna pelle e ossa".
Donatella Versace: "Ho sempre scelto donne vere, mai ragazzine con corpi fragili".
Krizia: "Non ho mai imposto paramerti "barbarici". Il mio obiettivo è sempre stato quello di vestire tutte le donne, di ogni taglia e di ogni età. Non solo: sono stata tra le prime a pensare alle taglie morbide, oltre la 48".
Alberta Ferretti: "Viviamo in una società in cui la magrezza è considerata il passe-partout del successo sociale. Ed è questa logica che va combattuta".
Lavinia Biagiotti: "Mia madre, negli anni '70, ha inventato l'abito bambola, tagliato sotto il seno, fatto apposta per rendere belle anche le donne con qualche chilo di troppo".
Dopo aver letto queste affermazioni mi è sorta spontanea una domanda: "Ma, queste qua sotto...chi le faceva sfilare?"
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