lunedì, novembre 13, 2006

Isola dei Famosi - La Finale

“Addio Isola!” urla sMona sVentura alla fine della finalissima, ma il tono non è nostalgico e trionfale come gli altri anni, ma liberatorio.
Da fine di un incubo.
Per sMona, ormai ridotta al ruolo di replicante di se stessa, e per il pubblico, ormai stufo di un programma che non riesce più a divertire neppure con pesanti iniezioni di puro trash.

TELEVENDITA DI SAHARIANE?
Lo scazzamento generale appare subito evidente dall’abito di sMona per cui il duo D&G, questa volta, si è limitato ad allungare fino ai piedi un giubbino da manutentore dell’ ANAS, con catarifrangenti di ordinanza sul petto.




La fievole speranza di divertimento, nata con la presenza in studio dell’opinionista Nicola Savino, defunge subito alla vista dell’altra opinionista: un’ Alba Parietti, vestita come un crotalo e con la faccia talmente “gommata” da far dire a sMona : “Alba sei truccata in modo inquietante!”.
L’umiliazione della Parietti, sarà comunque uno dei leit-motiv della serata, insieme alla celebrazione di Milano e alla vergognosa pubblicità non-occulta per dei giacconi (una via di mezzo tra una sahariana e una giacca da buttero maremmano) ridicolmente ostentati da Brosio e dai concorrenti.




Vista la cronica mancanza di spunti interessanti, viene ammannita la solita esagerata quantità della fintissima love-story Luca Calvani-Sara Tommasi.
Era dai tempi di Orazio, la tragica sit-com con protagonista Ciccio Baffo Cospanzo, che non si vedeva qualcosa di così mal recitato.
sMona, in uno stato da ricovero urgente in clinica disintossicante, annaspa tra miriadi di “voglio dire” “insomma” “ecco” e rivaleggia con Calvani per l’oscar della melensaggine più buonista.
Alla Tommasi, che “alla fine della fiera sarà una donna migliore” (sMona), che “diventerà una donna, la donna che sapevo che poteva (sic) diventare” (Calvani) non resta che piangere a calde lacrime e prendere atto che “nella vita tutto avviene per un motivo” (sMona).
Purché la piantino... comincio a sperare che arrivi Mastrota per lanciare la televendita della sahariane.
sMona ormai è in preda alle visioni (vede “l’amore con la A maiuscola” tra Sara e Luca e propone Chiappucci come “presidente del ciclismo al CONI”) e solo raramente da l’impressione di tornare alla realtà (“siete una coppia orrenda!” detto ad Alba Parietti e Savino).

AUZ
Non era difficile prevedere che il momento più trash della serata sarebbe coinciso con il ritorno di Leone di Lernia.
Arrivato in studio dopo uno sosta dal carrozziere che gli ha dipinto la camicia e i capelli, rispettivamente di Azzurro Goito Micalizzato e Nero Navarra Metallizzato, il DJ viene scortato fuori, dove lo attendono i compagnoni dello zoo di Radio 105 che lo festeggiano con il classico trattamento goliardico comprensivo di esibizione di ortaggio (finocchio), slinguata che vorrebbe essere trasgressiva e spruzzi di schiuma da barba che, per fortuna, coinvolgono anche sMona.
Intanto a Casa di Lernia (con la stoffa avanzata dalle camicie hanno fatto i cuscini) Cesare Cadeo attenta alla fedeltà della moglie di Leone suscitandone però in lui una comprensibile compassione anziché la gelosia, come era nelle speranze degli scalcagnati autori.
Auz.

LA MOVIDA MILANESE E’ PREGNA
Ma come dice sMona, poiché “la movida milanese è pregna” (urge un cambio di pusher) si torna alla Terrazza Martini per l’eliminazione scontatissima di Sara Tommasi.
Cesare Cadeo commenta con un “questa è una delle cose più crudeli a cui abbia mai assistito” che gli fa scalzare Mike Bongiorno dalla cima della classifica dei più rimbambiti in TV.
Il ritorno della Santaguida è alquanto sottotono e va detto che sull’isola faceva un effetto migliore.
Forse perché la riprendevano di sedere e non di faccia.
Del lungo abbraccio tra Santaguida e Pierelli non voglio parlare perché evocarne il ricordo potrebbe farmi ritornare altri conati di vomito.
Mentre viene tolta di mezzo dal televoto anche la Occhiena, arriva in studio, munito di vistosa Bibbia sotto braccio e di meno vistoso Moleskine (Bruce Chatwin si rivolta nella tomba) con gli appunti di viaggio, il Prof.Meluzzi nell’ormai consueta veste di missionario evangelizzatore.
Dopo l’entrata di Sara Tommasi le chiede il permesso di rivelarci una preziosa frase da lei vergata sul prezioso Moleskine.
Tutti aspettiamo con ansia il pensiero della Tommasi che non ci delude proponendoci questa enunciazione, che come contenuto spirituale, converrete, è all’altezza della rilevazione del terzo segreto di Fatima:
"Credo più ai valori che al lavoro. Ho capito che il mio percorso lavorativo deve congiungersi con quello spirituale. Ora ho una meta spirituale, voglio illuminare la strada a tante giovani come me”.
Sembra quasi di essere ad un comizio pre-elettorale di Flavia Vento.
Ma il tempo stringe e bisogna liquidare anche la Occhiena e siamo tutti più felici nel sapere che sMona sta lavorando per una pacificazione catartica con I Ricchi e Poveri.
Dopodiché si dedicherà alla pace Israelo-Palestinese.
Interviene il Merluzzi (scusate ma il correttore automatico di Word mi cambia sempre Meluzzi in Merluzzi ed io non me la sento di contraddirlo) che definisce la Occhiena una “Madre Coraggio” e l’affermazione mi sembra un tantino eccessiva finché non mi viene mostrata la faccia del figlio di Marina (che tra l’altro si chiama pure Gionata).
Per una volta Merluzzi ha ragione.
sMona prosegue nel massacro della Parietti e coglie l’occasione dell’eliminazione della bionda Marina per punzecchiarla con un memorabile: “Alba! Spezza un braccio (sic!) in favore delle donne di una certa età!”.

IL DUELLO FINALE
Ma è il momento dello scontro finale e questa volta la produzione non ha lesinato, come per il cast, per cui il trasferimento dei finalisti allo studio avverrà a bordo di un divertentissimo sidecar a forma di barca (che ideona!).
E’ destino però, che questa edizione finisca sotto il segno di Fantozzi e così il sidecar non parte e viene mestamente trainato con una corda fino in studio.



Lo scontro finale è memorabile e sMona è, come al solito, perfettamente imparziale, per cui a Chiappucci pone domande tipo: “Chi hai tradito sull’isola?” e a Calvani: “Da chi ti sei sentito tradito?”.
Incidentalmente la clip di Chiappucci non funziona per un problema tecnico mentre quella di Calvani lo mostra in uno splendore mistico assoluto.
Infine, sarà anche vero che Calvani è praticamente il clone dei precedenti vincitori maschi dell’Isola, bello, barbuto e un po’ solitario e introverso, ma l’ombra dell’omosessualità va comunque dissolta per evitare sorprese, e allora ecco comparire un’improbabile fidanzata “ufficiale”.
Sguardi intensi, abbracci commossi e un casto ma sentito bacio sgombrano il campo dagli ultimi dubbi dei televotanti e i tradizionali coriandolini scendono copiosi sulla dentiera splendente del vincitore.




N.B.: Nei prossimi giorni seguiranno le Matra-Pagelle.

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