Dopo il peccato ci vuole la penitenza, dopo gli eccessi la quaresima.
Ecco allora che la cattolicissima sMona (apprendiamo da un’intervista appena uscita che la sVentura ha una sua vita spirituale e prende messa negli orari più disparati) si presenta al pubblico, come Mosè ai fedeli sul Monte Sinai, tra tuoni, lampi e versetti delle Sacre Scritture.
Perfino D&G abbandonano per l’occasione il lucente Domopak e il leopardato, e sfornano per sMona un abito quasi quaresimale (rosa-viola) con lo strass ridotto al minimo sindacale.
Per una maggior solennità del pentimento la sVentura annuncia subito che la funzione sarà concelebrata con il Patriarca Decano Mike Bongiorno che officerà il rito televisivo più importante: il quiz.
Ad estrema mortificazione del pubblico, è stato anche eliminato l’unico opinionista divertente, Nicola Savino, sostituito con del deprimente clero minore (il prete catodico Don Mazzi).
A sancire infine l’autoflagellazione collettiva anche l’unica ex-concorrente un po’ decorativa, Fernanda Lessa, si presenta mestamente abbigliata e a capo coperto.
Manca solamente un collegamento con Bruno Vespa a “Porta a Porta” con l’annuncio che la vista della puntata comporterà per il pubblico dei penitenti l’ottenimento di un’indulgenza plenaria.
L’afflizione degli spettatori aumenta ancora alla vista dei miserandi concorrenti sopravvissuti, capitanati dal mistico Balzo che sublima la sua ieratica interpretazione del Cristo Deposto (vedi scorsa puntata) portandosi appresso una croce rusticamente costruita sull’isola con 2 pezzi di legno.
Poi, visto che le dinamiche della settimana sull’isola, senza Ceccherini, sono state divertenti e vivaci come una processione del Corpus Domini, a sMona non rimane che esplorare, con tutta l’ipocrisia possibile, la controversa sessualità di Luca Calvani.
Cominciando con un “Luca, perché hai questo rapporto brutto con le donne belle?” la conduttrice da il via ad una serie di insinuazioni sulla gaiezza dell’attore, ben sostenuta dallo pscicologo Melluzzi : “Luca Calvani è un uomo non risolto. Merita rispetto!”.
sMona arma poi la SantaGuida che con la tipica finezza di chi ha frequentato e frequenta assiduamente un maître à penser del calibro di Costantino Vitagliano, mette la ciliegina sulla torta all’interessantissima discussione rivolgendosi al presunto gay con un definitivo: “Smettila di dire cazzate! Sei ridicolo! O meglio… ridicola…!”.
La puntata scorre via allegra come una settimana di digiuno, con l’eliminazione scontatissima di Balzo (attendiamo la Resurrezione della sua “tartaruga” da sMona la prossima settimana) e il ritorno a casa della Pierelli.
Finalmente arriva il Patriarca Decano ad officiare il rito del Telequiz, grazie al quale la fame nell’isola sarà, se non sconfitta del tutto, almeno mitigata.
La situazione, vista l’ignoranza atavica dei concorrenti, si fa subito tragica e fioccano le risposte sbagliate finché non interviene Santa Simona dei Naufraghi, nella sua infinita bontà, a suggerire spudoratamente le soluzioni esatte in modo da evitare anche reazioni istintive come quelle della SantaGuida, che rischia di mandare all’aria tutta la puntata espiativa, sbottando con un clamoroso “Dio Can-tante!” dopo l’ennesimo sbaglio di un compagno.
Prima che altri danni vengano fatti sMona si affretta a cogliere il frutto di tanta catarsi e, spalleggiata dallo psicologo Melluzzi, che invoca un misericordioso perdono cristiano, chiede la riabilitazione del povero Ceccherini, a suo dire “vincitore morale” del programma (e già che ci siamo Charles Manson Santo Subito!) e il suo ritorno in studio (attualmente è confinato in una celletta Honduregna) già per la prossima settimana.
Don Mazzi però non ci sta!
Perdonerebbe volentieri un serial killer o un genocida, ma non un bestemmiatore e invoca una squalifica più lunga per il “Canchero” Ceccherini e, già che ci siamo, il lancio di una campagna televisiva contro la bestemmia.
A sMona, per rianimare il reality moribondo, non resta allora che puntare sulla verve caciarona e pacchiana della riserva Leone di Lernia, promosso concorrente a pieno titolo.
Sfotticchia l’attempato DJ pugliese per l’orrida camicia leopardata (proprio lei che del vestire leopardato ha fatto uno stile di vita!) e cerca di provocarne qualche salace commento, coinvolgendo la moglie in sala...
Ma non è serata…
Leone finisce tristemente in nomination e di Allegria si parla solo nell’ecumenica benedizione finale di Patriarca Mike ai penitenti ancora sintonizzati.
Amen.
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