mercoledì, ottobre 25, 2006

Era solo la Prima Edizione!

Va in archivio “La Pupa e il Secchione”, anzi, come ci tiene a sottolineare più volte la Panicucci, “La 1°edizione della Pupa e il Secchione” trasformando in certezza il sospetto che lo strazio non è finito qui e che c’aspetterà quanto prima un sequel.

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Sì…perché, controtendenza, mi espongo affermando che, vista una puntata (e forse, a strafare, due), questo reality è noiosissimo e inguardabile.
Per carità, due risatine su Dante scambiato per un capo indiano o sul secchione Monti che travolge tutti con il kart ci stanno benissimo, ma se il pasto è sempre lo stesso diventa stucchevole anche il caviale (tanto più se se si tratta solo di succedaneo).
L’insistenza delle pupe nel non riconoscere i vari personaggi, compresi Hitler, Gianni Agnelli, Totò, Gandhi e Napoleone, è ammirevole ma assai poco credibile, mentre la tenacia di Papi nel suggerire sbagliato è urticante.
E lo stesso vale per le gags più riuscite, come quella del kart, ripetute più e più volte fino a sfinire lo spettatore.
Per la cronaca, dopo aver sforato oltre l’una di notte (in cerca di un pienone di share), il duo-duracell Panicucci-Papi, sempre sorridenti ed entusiasti anche dopo 4 ore di trasmissione, ha annunciato i vincitori: Rosy&Sala.
Diciamo la verità.
Lui partiva avvantaggiato perché qualche bacino l’aveva già distribuito e non era affetto in partenza da rachitismo tardivo o da epa prominente e flaccido, mentre lei, onestamente la più scarsina del lotto, era però la meno fornita di puzzetta al naso.
Seconda è arrivata la coppia Ilaria-Monti che ha pagato l’evidente ripugnanza di lei nell’avvicinarsi sottomisura a lui (peraltro fisicamente disgustoso e assatanato di voglia repressa), mentre terza è arrivata la più “pupa” di tutte, quella Silvia, aspirante sosia di Paris Hilton, che stentava a credere che l’Abruzzo fosse una regione italiana e che aveva già portato all’esasperazione, con conseguente abbandono, il suo secchione di ordinanza.
Non potendo più permettersi, pena l’eliminazione, una nuova defezione del cavaliere, ha dovuto sopportarsi fino alla fine, l’impossibile Sfigò, una macchietta ridicola a cui è stata affidata l’ennesima tristerrima* rappresentazione dello stereotipo siculo.
Perennemente paludato in una maglietta XXL del Palermo (che conteneva a stento le debordanti trippe) e con la coppola in testa, si è steso a stuoino ai piedi della capricciosa pupa, senza neppure un barlume di orgoglio.
Lei, con il moonboot peloso alternato sapientemente alla pantofolina da cocotte, alla fine ha dovuto trangugiare il boccone schifoso del bacio sulla bocca, pur di sperare di agguantare la provvista finale che le avrebbe permesso di darsi allo shopping più sfrenato in compagnia delle amiche.
Ma il pubblico dei tele-guardoni non s’inganna così facilmente e le slinguazzate sapide di Rosy&Sala erano assai più convincenti.
Le ragazze, come al solito, ora faranno il pieno di serate in discoteca a “monetizzare” la fama acquisita ma la novità rispetto agli altri reality è che dovranno portarsi dietro, a mo’ di carapace, il secchione d’ordinanza, per essere immediatamente “riconoscibili”.
L’unico che è riuscito clamorosamente ad invertire i ruoli è stato Rampinelli, il secchione tenero, che ha ormai relegato l’odiosa Mary al ruolo di decorativa accompagnatrice.
Sulla sciapa biondina che aveva sdegnosamente rifiutato di baciarlo in trasmissione s’è abbattuta la nemesi.
Ma non chiedetele cos’è.
Potrebbe rispondervi che si tratta di una nuova tecnica per far sparire le rughe…



*lo so che non si dice, ma tristissima mi sembrava ancora poco

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